martedì 28 agosto 2012

LIBERI DIRITTI

È una notizia che trovo in lingua spagnola, ma sembra vera e credibile, sebbene incredibile.

La questione diritto d'autore è storica, e controversa.... quando decadono i diritti? e chi li detiene? Dai tempi in cui prendeva tutto l'editore l'autore ha fatto grandi passi e l'opera è sua.
Il diritto intellettuale e anche economico. Il famoso © che assicura a chi ha creato l'opera un retribuzione per ogni ristampa o riutilizzo.
Assicura sebbene poi molto sfugga al controllo e altri aventi diritto si inseriscano, oltre a "ladri" in genere da altri Paesi.
Inoltre è l'autore o l'avente diritto a stabilire che si possano con le sue opere (in genere grafiche) fare altro, tipo maglie o oggetti... di calvin e Hobbes per esempio è stato fatto divieto e quel che si trova è illegale, mentre Disney o Lupo Alberto o Peanuts hanno la parte forte degli introiti dai gadget (approvati).

La questione del dritto d'autore è complessa e potete trovarne diramzioni oggi su afNews e seguendo la campagna decennale di Ivo Milazzo...

Oggi è accaduto un fatto storico, ed è accaduto in Giappone:
Shuho Sato, autor del galardonado manga Say Hello To Black Jack, con más de 10 millones de ventas, libera a partir del 15 de septiembre su trabajo. A partir de esa fecha no existirá el copyright en su obra, una nueva fórmula que según el propio autor, podría conducirle a un segundo mercado acorde a los nuevos tiempos.
 
Cioè: Shuo Sato, autore  di Say Hello To Black Jack, con vendite sopra i 10 milioni di copie, dal 15settembre rende pubblico il suo lavoro. Da quel momento non ci sarà © sulla sua opera, chiunque e senza chiedere permesso, potrà usare i suoi lavori, manga e immagini sia a fini di lucro che no e su qualsiasi supporto. Nuovi tempi stanno iniziando per un nuovo mercato.

Y es que el autor decidió que tras terminar el contrato que le mantenía unido con su editor original comenzar una aventura en solitario. Abrió su propia página web editorial y subió todo su trabajo. La idea era encontrar una fórmula en la que el artista consiga ganarse la vida sin depender de la exclusividad. Según Sata:
El modelo tradicional de obtención de beneficios aferrados a un autor es cada vez más rancio. Quiero explorar los posibles beneficios que hay para los autores más allá del sistema.
 Lascia dunque la sua casa editrice e inizia un viaggio in solitario. Ha aperto la sua pagina web editoriale dove si trovano i suoi lavori. La sua idea è che un artista si mantenga senza dipendere dalla esclusiva. 
Dice:
Il modello tradizionale di ottenere benefici attraverso i diritti d'autore sta degenerando. Voglio esplorare oi possibili benefici che può avere un autore con questo nuovo sistema, che va oltre.
In tempi in cui internet e digitale stanno scuotendo le fondamenta dei diritti d'autore, questa mossa incredibile è da seguire con attenzione... fosse solo un modo per lanciare e rendere famosi i suoi personaggi? O davvero (almeno se questo lo fa un autore ormai ricco e consolidato) si può cambiare modo di usare le forme d'arte? E qualcosa di cui molti in rete stanno discutendo. Per questo lancio un appello per avere qualche parere, qualche progetto annesso a questo, magari... o una valutazione di nuovo mercato, sempre più necessaria, non solo per questioni tecniche della rete, ma per una crisi mondiale che sta cambiando, e non impercettibilmente, le nostre vite.


venerdì 24 agosto 2012

Ancora su Sergio Toppi

Perché gli autori vanno conosciuti a fondo, ammirarli è il dovere, quando sono grandi autori, ma conoscerne la storia, i gesti e isegni può essere un modo di amarli di più e di capire di più l'arte del disegno e del fumetto.
Prima di tutto penso, però, che un fumettista vada letto. Per questo la raccomndazione è: cerchiamone le storie, leggiamo e guardiamo le tavole di Sergio Toppi, che sempre hanno raccontato.
Inoltro dunque qui il suggerimento di un vecchio amico di strada fuemttistica, Ferruccio Giromini, critico, sceneggiatore e curatoredi belle mostre. Mi scrive così:
«Io gli ho voluto molto bene, non solo perché sono cresciuto, anche culturalmente, con i suoi disegni sul «Corriere dei Piccoli» degli anni 60; né solo perché, a partire dal 1975, ho avuto la grande emozione e il grande onore di vedere illustrati pirotecnicamente da lui le mie prime pubblicazioni storiche e le mie prime sceneggiature di fumetti; ma anche, non ultimo, perché era una persona davvero meravigliosa, che per quasi quarant'anni è rimasta per me un amico gentile, beneducato, premuroso, serio.
Dopo i primi momenti di commozione alla notizia della sua scomparsa, ho pensato di ricordarlo agli amici - a chi lo conosceva e a chi forse no - segnalando la possibilità di leggerne una breve storia che
realizzammo assieme nel 1978 per le pagine della rivista «Sgt. Kirk», dal titolo originale  GERMOGLIO, e che in Italia non è mai stata ristampata da allora.
Purtroppo non è leggibile in Rete se non nella versione spagnola, VASTAGO (uscita nel 1980 su «Ilustración + Comix Internacional» #4 e leggibile per intero (10 tavole). Anche se non si capiscono le parole, stavolta non mi interessa.
Vorrei invece che chiunque possa gustare l'arte inimitabile del suo disegno».

E Dopo che vi siete letti una storia da lui disegnata nel 1978, eccovi immagini che risalgono ad anni prima, illustrazioni di romanzi per ragazzi della scala d'oro e soldatini e altre immagini per il Corriere dei Piccoli.




Cdp 11 Dicembre 1966
Siamo ancora lontani dalle sue storie su «linus» e «Corto Maltese», già però aveva cominciato a trovare il suo spazio proprio su «Sgt Kirk», che Ivaldi aveva creato editato e distribuito, partendo dalla sua passione per Hugo Pratt e tanti autorie del periodo.
(a questo proposito un appello: eredi di Fiorenzo Ivaldi, non lasciate marcire o disperdersi i meravigliosi originali che possedeva, forse molti sono già andati veduti a collezionisti, ma parliamone, ricordiamo un grande mecenate e gli autori che sostenne).
Ritornando a Toppi la cosa meravigliosa è vederee come la sua personalità sia sempre forte ed evidente aldilà delle tecniche. Non sono i materiali a fare lo stile di un autore, al massimo a isprarlo e stuzzicarlo. Ecco un disegno che Toppi mi fece vedere e pubblicare su «Scuola di Fumetto», era sperimentale con la penna di bambù.
Il piacere del segno.

Vi rimando per le belle cose che dice e per i filmati raccolti a questo ricordo che ne fa Pasquale Frisenda qui.

Ecco. Toppi non c'è più, ma i suoi disegni ci sono. Impariamo.

mercoledì 22 agosto 2012

NON VORREI...

Non vorrei mai che questo blog diventasse un cimitero.
Non vorrei che i post siano quasi solo quelli di memoria ai grandi autori che scompaiono. Dovremmo parlarne da vivi, di sicuro. E lo facciamo sul giornale: su Scuola di Fumetto e blog annesso.
Pensavo che avrei ripreso dopo la piccola pausa di ferragosto (passata a lavorare ma non in sede) rilanciando ancora la raccolta fondi per l'Emilia con la vendita di originali. E poi con le notizie di inizio stagione.
Invece dopo Coco, dopo Joe Kubert, ieri è morto Sergio Toppi.

Non mi sono precipitata a parlarne qui perché stavo in chiusura rivista, le consegne non si sgarrano. Ora che SdF 84 è in mano allo stampatore mi fermo e penso a Sergio Toppi.

Inutile parlarne in modo critico qui, dove lo spazio non permette. Ma qualche punto lo vorrei toccare. Di alcuni anni più giovane di Hugo Pratt e di Dino Battaglia ha iniziato poco dopo di loro, ma è sempre associato ai loro nomi, creando un trio cui Crepax è stato il contrappunto. E guardiamlo questi 4 grandi, 4 stili completamente diversi che hanno rivoluzionato il modo di disegnare raccontare a fumetti.
Crepax spezzando, Battaglia lavorando da incisore, Pratt assimilando dall'America ma poi andando sempre più verso il zen e la sintesi, Toppi graffiando e raccogliendo in poche immagini un racconto.
La pagina è stata scomposta, la narrazione trattenuta ma non persa.
Quando insegno a leggere il fumetto guardo alle prime tavole intere di Yellow Kid analizzandone le direzioni e i movimenti di lettura.
Toppi lo fececon coscienza e voglia di liberarsi da quelle vignette che gli stavano strette nelle pagine di guerra del «Corriere di Piccoli», pur con le belle sceneggiature di Mino Milani.
Le vignette che Prat amva riempire con pochi segni, che Crepax moltiplicava distruggendo la classica pagina narrativa, cui Battaglia cambiava forma, toglieva contorni, costruiva con ombre. Quelle Toppi le eliminò. La sua voglia di racconto era diversa e non sempre fu capita. Confusa con l'illustrazione, difficile per il lettore.
Eppure proprio i grandi disegnatori del fumetto americano hanno amato Sergio Toppi, leggendo le storie nei segni e tratti di pennino schiacciato sulla carta. Ogni segno raccontava.
Racconta.
Pochi anni fa in Francia è stata la piccola Mosquito a riscoprirlo. È sempre la passione di qualcuno che porta avanti le cose e smuove gli altri, qui mi fa piacere ringraziare Michel Jans che ha tanto fatto con amore e intelligenza, così che Toppi ha ricevuto pubblicazioni e onori Oltralpe.
Ringrazio anche BilBOlbul per la mostra enorme e bellissima, che gli hanno dedicato un paio di anni fa a Bologna.

Continuerò più tardi questo post... o rimanderò su Scuola di Fumetto il blog.

L'ho conosciuto, so che era gentile, rispettosissimo del lavoro degli altri, discreto. Vidi dei suoi disegni fatti alle montagne, in vacanza, una meraviglia da stringere il cuore, o aprirlo. Ho visto i suoi soldatini di samurai, dettagliati e perfetti, ma anche vivi, l'ho (un poco) conosciuto, so che lavorare era la sua passione.
Entrato in ospedale per l'ultima volta pensava solo a un controllo (lo credevano tutti) e aveva fretta di uscire e cominciare un nuovo lavoro di disegno.

Un paio di anni fa, ammalato, sotto terapia, si fermava fino all'ultimo a fare disegni e dediche con appassionata concentrazione.
L'aprile dell'anno scorso sembrava aver superato tutto e a Tricromia, alla sua mostra, sedette per due ore disegnando incessantemente. Queste foto raccontano la sua seria passione per il disegno e per i mondi che inventava.







venerdì 10 agosto 2012

Un appello per COCO

Agosto, ma non tutti siamo in vacanza... io no, per esempio, lavoro più che gli altri giorni dell'anno... così trovo che la città è molto più silenziosa, ma non vuota e che molti scrivono proprio in questi giorni per comprare i libri di Valentina MelaVerde online o per iscriversi ai corsi di fumetto e illustrazione, sempre online :)
Dunque, gli acquisti sono sospesi per i tempi delle poste a Ferragosto, ma le iscrizioni ai corsi continuano e ne parleremo bene nel blog ascuoladifumetto-online.blgspot.com.

Oggi vorrei ricordare la scomparsa di Coco, avvenuta meno di una settimana fa...
Un vignettista importante che passava dalla cronaca alla politica al sociale. I più giovani non se lo ricorderanno, credo, perché le vignette passano più veloci del fumetto d'avventura e perché Coco aveva una certa età. Ne parla afNews e qui la Stampa, altre notizie qui.
Poi le uniche vignette che potete trovare in rete sono queste, nel sito Quipos, la sua agenzia. Null'altro, queste sono ben protette, non scaricabili. Perché?
Perché lasciare solo una vignetta pubblicitaria che non gli rende certo merito?



Giusto proteggere gli autori dall'abuso delle loro immagini, che spesso vegono abbinate a testi o situazioni che li farebbero inorridire... ma la rete sta diventando la nostra memoria. Perderci, non essere in rete, vuol dire in buona parte sparire, sia per chi ci ha letti che per nuovi lettori.
Perciò, se avete qualche rivista o libro con le sue vignette contribuite a diffonderle. 
Un artista è la sua opera, ma la sua opera dentro a un caveau vuol dire poco.
Riscoprite Coco, ci sono belle cose da ritrovare tra le sue battute e un segno asciutto che dagli anni 70 resta ancora attuale, per quanto riconoscibile nella datazione.
Insomma, non dimentichiamolo!